L’arrivo di un bebè suscita sempre grandi emozioni, non solo per la futura mamma. Sin dall’inizio, si devono, però, mettere in conto alcune spese che possono incidere sul bilancio familiare. Provare a renderle meno pesanti è comunque possibile.
L’arrivo di un bebè in famiglia non può che generare grandi emozioni, specialmente se si cullava questo sogno ormai da tempo e, si è fatto il possibile affinché questo potesse realizzarsi. Le aspettative possono essere tante, ma allo stesso tempo, in molti casi, non mancano nemmeno le paure. Chi è alla sua prima esperienza, infatti, può temere di non essere all’altezza e di sbagliare nella sua educazione. Questo deve essere comunque messo in conto, non esiste una scuola da frequentare per imparare a essere genitori perfetti.
Non si deve, inoltre, sottovalutare il ruolo che può rivestire anche l’aspetto economico. Sin da piccolissimi, infatti, i figli apportano delle spese molto alte per una famiglia. Durante la loro crescita, queste spese non è che calano, anzi, continuano ad aumentare perché nascono altre esigenze.
I mesi che precedono la nascita di un bebè sono certamente ricchi di emozione, specialmente se si è alla prima gravidanza. Anche chi ha un carattere particolarmente sicuro di sé, può temere di non essere all’altezza del compito che la attende, nonostante si sia sognato quel momento da diverso tempo. Non si deve, però, pensare di essere incapaci, ma si tratta di stati d’animo che possono essere più che normali.
Anzi, queste sensazioni possono essere amplificate se si sta vivendo una situazione difficile sul piano economico, come può essere il caso di chi ha un contratto lavorativo in scadenza e non ha certezze su un possibile rinnovo. L’incertezza, in questi casi regna sovrana e si ha paura di non riuscire a far fronte a tutto.
È comunque importante non abbattersi alla prima difficoltà ma, anzi, essere consapevoli che, con qualche piccola accortezza tutto può essere possibile. Non è nemmeno necessario fare grandi rinunce per crescere il proprio bimbo/a e garantirgli tutti quello di cui ha bisogno.
Un bebè comporta sin da subito spese da non sottovalutare, proprio per questo sarebbe bene essere morigerati fin dall’inizio ed evitare il superfluo. Inutile, quindi, farsi prendere la mano sin dalla gravidanza, pur facendo in modo di avere tutto l’occorrente al momento della nascita.
Non è detto che il bimbo possa volere il ciuccio, proprio per questo è sufficiente averne uno con sé in ospedale, lo stesso deve valere per il biberon; del resto, chi allatta potrebbe non averne bisogno. Allo stesso tempo, lasciarsi trascinare quando si fa shopping di vestitini è sbagliato, i neonati crescono in fretta e alcuni potrebbero non essere nemmeno indossati.
Inizialmente il bimbo potrebbe dormire in carrozzina, per poi passare direttamente verso i 4-5 mesi al lettino con le sbarre, che potrà usare anche quando sarà cresciuto (almeno fino a tre anni). In situazioni di emergenza, si può comunque chiedere ad amici o parenti più stretti di averne uno in prestito.
I conti diventano particolarmente salati quando si tratta di acquistare gli accessori adatti per gli spostamenti. La carrozzina in genere viene usata solo nei primi mesi, proprio per questo anche qui si potrebbe pensare di averne una in prestito o usata, per poi passare direttamente al passeggino. Una buona alternativa alla carrozzina può essere invece rappresentata dalla fascia, che facilita il contatto tra mamma e bambino, oltre a consentire di fare le incombenze senza doversi staccare dal piccolo. Non si dovrebbe, invece, risparmiare per il seggiolino, ben sapendo quanto sia un accessorio adatto a preservare la sicurezza del bebè quando si viaggia. È necessario puntare su un modello all’avanguardia e a norma di legge.
Non sono invece necessari fasciatoio e cassettiere, che possono essere sostituiti con quello che c’è già in casa. Il reggiseno per allattamento, andrebbe comprato solo se indispensabile, mentre se non si può allattare e non ci sono preclusioni particolari, si può acquistare il latte in polvere anche al supermercato.
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