Il governo di Giorgia Meloni, su richiesta dell’Arera, ha deciso di posticipare la fine del mercato tutelato del gas naturale, rinviata quindi di un anno
L’allarme era scattato da tempo, visto il prezzo del gas sul mercato mondiale, e il 1° gennaio 2023 sarebbe dovuta finire la tutela per la fornitura di gas alle famiglie. Viste le tariffe del mercato libero, risultate sensibilmente più elevate rispetto a quelle del mercato tutelato, l’esecutivo da poco insediatosi ha preso questa importante decisione che per il momento regala una boccata d’ossigeno ai consumatori.
La stessa Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente aveva consigliato di rimandare la fine del mercato tutelato visto l’andamento dei prezzi all’utente finale per la fornitura di energia elettrica, anche per allineare il cambio di regime nei due mercati.
Una decisione importante
Slitterà al 2024 la fine del mercato tutelato del gas in Italia, è stata la stessa Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, a consigliare al nuovo Governo Meloni di posticipare la data del cambio, inizialmente prevista per il 2023, e la novità è stata introdotta dall’ultimo Decreto del governo, il Dl Aiuti quater. L‘associazione dei consumatori aveva infatti rilevato, in base a uno studio dettagliato basato sulle offerte presenti sul portale offerte dell’Arera, che con i contratti per il gas a prezzo bloccato (ovvero quelli con tariffe fissate per un determinato periodo di tempo) una famiglia media, con un consumo standard di 1.400 metri cubi, pagava oltre 5 mila euro di bolletta. Costo che lievita nel mercato libero di oltre il 166%, ovvero 3 mila euro in più. Ecco perché la decisione del governo risulta fondamentale in questo periodo di ancora profonda incertezza sui costi energetici applicati in bolletta.
Quale mercato scegliere
Ad oggi comunque il mercato libero propone diverse opportunità di risparmio vero e proprio solo con alcuni contratti a prezzo variabile, che permettono un guadagno nell’immediato rispetto al regime tutelato, ma firmandoli si rimane in balia del prezzo del gas e della luce sui mercati internazionali. Quindi la situazione va costantemente monitorata anche da parte del consumatore. Secondo Assoutenti con la proroga si evita una “nuova stangata sulle tasche delle famiglie” e delle imprese a gennaio 2023. L’associazione è convinta che “la grave situazione attuale impone di garantire gli interessi degli utenti, anche a fronte di tariffe sensibilmente più elevate sul mercato libero”.