Ecco perché mangiare sano e biologico fa bene alla salute, un recente studio lancia un inquietante grido d’allarme su ciò che arriva sulle nostre tavole
Anche quest’anno l’Ewg, l’organizzazione senza scopo di lucro che si occupa di monitorare la presenza di pesticidi e additivi chimici nelle coltivazioni, pubblica il report “La sporca dozzina” sull’ortofrutta più contaminata negli Stati Uniti assieme ai 15 cibi più puliti. Nel primo elenco, purtroppo, ancora una volta svettano fragole e spinaci, mentre in quello dei “buoni” primeggia l’avocado.
L’agricoltura moderna fa largo uso di sostanze chimiche per proteggere le colture da infestanti e parassiti. Queste sostanze vengono collettivamente identificate dal termine pesticidi o, più correttamente, fitofarmaci. Il rispetto dei tempi di carenza serve a garantire la salubrità delle derrate alimentari in commercio lasciando il tempo al pesticida di degradarsi e di ridurre la propria concentrazione sul prodotto alimentare.
E’ oramai risaputo che chi consuma abitualmente frutta e verdura biologiche espone il suo organismo a minori quantità di pesticidi ed erbicidi rispetto a chi mangia vegetali coltivati con i metodi convenzionali. Questo può avere effetti sulla salute, dal momento che alcune sostanze, è stato oramai riconosciuto, possono essere concausa di diversi effetti negativi sia di tipo acuto come tremori, cefalea, difficoltà respiratorie, sia cronico come disturbi neurologici e ansia, sia per quanto riguarda l’esposizione in gravidanza dei feti. Ogni anno negli Stati Uniti fanno i conti con i dati raccolti durante le analisi di un’intera stagione sui pesticidi negli alimenti e la EWG, l’organizzazione che si occupa proprio di monitorare la presenza di pesticidi e additivi chimici nelle coltivazioni, ha stilato il rapporto e anche questa volta c’è poco da stare allegri. La Dirty Dozen, la sporca dozzina di alimenti presenti sulle nostre tavole, e del suo opposto il Clean Fifteen, i 15 alimenti più puliti.
I dodici elementi sui quali sono stati trovate più tracce di sostanze tossiche, come pesticidi e additivi chimici, vanno dalle fragole, agli spinaci, dal cavolo cappuccio, alle nettarine, mele, uva, peperoncini, pesche, pere, sedano, pomodoro e ciliegie. Tutti con residui di pesticidi oltre il 70%. La cultura biologica prevede l’utilizzo di nessuna sostanza non naturale quindi, quando l’opzione biologica per questi alimenti non è disponibile, sarebbe meglio optare per i 15 alimenti puliti. Avocado, mais dolce, ananas, cipolle, papaia, piselli, asparago, melone, kiwi, cavolo, funghi, mango, angurie, e patate dolci, ecco gli alimenti che non hanno fatto rilevare residui chimici di nessun genere.
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