I suoni possono essere anche classificati con dei colori, in base alla frequenza che emettono e quindi quanto e come sono percepibili dall’orecchio umano. Il più conosciuto tra tutti è il rumore bianco, che include tutte le frequenze udibili e suona come un ronzio costante, il rumore rosa invece si manifesta con più frequenze basse che alte, poi arriva il rumore marrone con un suono ancora più profondo per via delle frequenze ancora più basse che lo compongono.
L’ultima moda è addormentarsi al suono del brown noise, il suono marrone, un fenomeno che, come sempre quando si parla di queste cose così particolari, arriva dagli Stati Uniti, dove sta letteratamente spopolando. Come al solito sono i social network a far rimbalzare queste mode e contribuire in maniera determinante al successo, infatti la moda dei suoni colorati, e in particolare quella del suono marrone, è la moda del momento per rilassarsi fino ad addormentarsi. A supporto di tale tesi, in realtà, esistono diversi studi e ricerche che ne dimostrerebbero la validità, perché aiuterebbero anche a contrastare l’insonnia, alcune forme di ansia e a conciliare il sonno dei neonati. L’origine del suono marrone deriva dalle ricerche di uno studioso che assai poco aveva a che fare con queste cose, il biologo scozzese Robert Browne, considerato lo scopritore del movimento causale delle particelle immerse in un fluido.
Chiamarli suoni colorati è in realtà un semplice modo di dire, per dare una certa grazia alla classificazione che si può dare ai vari suoni presenti in natura, che trova la spiegazione in determinate frequenze emesse da un rumore di fondo. I più studiati, perché i più comuni tra i suoni, sono quelli di colore bianco, rosa e marrone. Proprio il suono marrone con quella frequenza molto bassa che produce energia molto potente, come il rumore di un aereo in lontananza o il rumore sordo di una cascata d’acqua, conduce uno stato di rilassatezza, un suono totalizzante che arriva a conciliare inevitabilmente il sonno. Si tratta comunque di suoni che esercitano una sorta di barriera, ossia isolano dai rumori ambientali circostanti, perché si tratta di rumori ripetitivi che sono in grado di escludere i singoli suoni dell’ambiente.
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